Chi iscrive ipoteca per un valore spropositato paga i danni

Chi iscrive ipoteca per un valore spropositato paga i danni

É di questi ultimi giorni la decisione della Suprema Corte di Cassazione che ha stabilito una responsabilità aggravata in capo a chi ipoteca il bene (es. casa di abitazione) del debitore ma il credito per il quale sta agendo è di importo di gran lunga inferiore rispetto al bene ipotecato.
Con una sentenza in controtendenza il Supremo Collegio ha previsto che il creditore che omette di utilizzare la normale prudenza quando si accinge ad aggredire i beni del debitore incappa in responsabilità aggravata e ciò significa che deve pagare anche i danni al debitore aggredito, ai sensi del comma 2 dell´articolo 96 del codice di rito.
Paga i danni, quindi, chi iscrive una ipoteca per un valore sproporzionato e direi, in breve, in maniera spropositata!
Il mutamento di rotta è tutto nella sentenza n. 6533/2016 che è stata depositata il 5 aprile 2016 dalla Corte di Cassazione.
Gli Ermellini chiariscono quando è “spropositato” il comportamento del creditore che iscrive ipoteca su un bene del debitore; o meglio precisa quando si ravviserebbe un comportamento illecito musically fans no verification or survey e quindi quando vi sia una responsabilità aggravata dello stesso.
Per la Cassazione il comportamento è imprudente e il processo deviato quando si supera il valore del credito di un terzo.
La Cassazione cambia tendenza in questo delicatissimo settore giurisprudenziale sicuramente anche per l’influenza delle riforme che hanno coinvolto l’ordinamento giudiziario in questi ultimi tempi e che impongono una lettura della problematica orientata al rispetto del giusto processo costituzionale e al rigetto dell´abuso del diritto processuale.