Anche i piccoli si specializzano Dialogo in rete con i clienti

Pubblico impiego, malasanità ma anche commercio con la Cina le frontiere degli studi di provincia. Conta ancora il passaparola

di Massimiliano Carbonaro

Gli studi di provincia offrono ancora uno spaccato della vita sociale delle città in cui sono radicati avendo una clientela in cui prevalgono le persone fisiche, mentre le aziende sono minoritarie. Questo non impedisce che guardino al futuro per individuare i clienti puntando su un sito aggiornato, servizi online, marketing digitale, anche se il passaparola sembra non tramontare mai. Per Ciaravino Felici di Genova le tecnologie rappresentano probabilmente il principale motore per individuare nuovi clienti insieme al tradizionale passaparola. Nato nel 2019, lo studio si occupa di diritto civile, di famiglia, lavoro, responsabilità medica ma anche recupero crediti in ambito trasporti. Molti dei nuovi clienti arrivano grazie ad Internet: «Il sito ha un potenziale enorme – osserva Sabrina Felici – ed è perciò molto curato. Abbiamo anche lavorato su Google con una pagina professionale dove si possono vedere le recensioni. Così è capitato che ci hanno cercato dall’estero per problemi transnazionali, dall’Olanda e perfino dagli Stati Uniti. Ovviamente parlare inglese aiuta». Farsi conoscere non essendo neanche “figli d’arte”, in una piazza già molto presidiata come il capoluogo ligure, non è stato facile. Spesso i primi contatti con i clienti si svolgono direttamente via chat con modalità implementate durante la pandemia. Ha una clientela fatta di persone fisiche per almeno il 60% anche lo studio Dibitonto di Foggia che però ha una specializzazione più marcata occupandosi prevalentemente di diritto del lavoro e in particolare di contenziosi con le Pubbliche amministrazioni e controversie con l’Inps. «Le consulenze legali per le aziende – commenta Marco Dibitonto – sono in misura decisamente minore, si rivolgono a noi per una consulenza previdenziale o di lavoro. I clienti spesso arrivano grazie al passaparola e sono loro a rappresentare i nostri maggiori sponsor anche quando le cause non vanno a buon fine».

Non manca però l’attenzione alle nuove modalità: da alcuni anni è stata attivata una newsletter, inoltre lo studio ha un profilo su Facebook e su LinkedIn. Sui social sta ottenendo buoni riscontri grazie alla pubblicazione in merito a nuovi contenziosi e sentenze della Cassazione. Lo studio (fondato dal padre di Dibitonto 40 anni fa) riesce a spingersi oltre i confini del capoluogo pugliese avendo instaurato nel corso del tempo partnership con studi dislocati nelle principali città italiane, non solo Roma e Milano.

Anche se il core dello studio Luigi Pau di Cagliari sono il diritto societario e la contrattualistica di impresa, sempre di più capitano problematiche legate alle singole persone: «Non ho mai rifiutato un cliente – commenta Luigi Pau – anche per questioni che non riguardano la mia specializzazione, siamo in una realtà che non ce lo consente. Io lavoro con le aziende, ma ultimamente sta ritornando il rapporto con il singolo soggetto che presenta le problematiche più varie, dalla successione ereditaria fino al condominio».

Con la prospettiva di fornire un servizio più puntuale al singolo Pau sta valutando la possibilità di iniziare una collaborazione più strutturata con altri colleghi e non esclude di arrivare anche ad uno studio associato. Pur essendo una realtà con oltre trent’anni di attività dove quindi il passaparola e la continuità di servizio sono fondamentali, capita che arrivino nuovi clienti grazie al sito. Lo studio cagliaritano appare particolare poi per la sua capacità di trovare nicchie interessanti di sviluppo della consulenza. Per esempio si è specializzato in diritto commerciale cinese, mentre per affrontare la crisi di impresa ha costruito una rete multidisciplinare di professionisti e ha seguito ultimamente un master in data protection officer.

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